Negli ultimi anni abbiamo spesso sentito parlare del GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati), normativa europea entrata in vigore nel 2018, che stabilisce regole rigorose per la gestione dei dati personali dei cittadini dell’Unione Europea. Il GDPR impone alle aziende di ottenere un consenso chiaro e informato da parte degli utenti, di garantire l’accesso ai propri dati, la loro correzione e cancellazione, e di proteggerli con misure tecniche e organizzative adeguate.
Parallelamente, l’Unione Europea ha introdotto la Direttiva NIS2, specificamente rivolta alla sicurezza delle reti e delle infrastrutture critiche aziendali. La NIS2 è stata creata per affrontare il rapido aumento delle minacce informatiche, estendendo l’obbligo di sicurezza non solo ai dati personali, ma a tutte le operazioni aziendali che utilizzano tecnologie digitali. Conoscere entrambe queste normative è essenziale perché permettono alle aziende di operare in maniera più sicura, conforme e competitiva sul mercato.

Dai dati personali alla sicurezza informatica: Un passaggio obbligato
La protezione dei dati personali rappresentata dal GDPR è stata un traguardo fondamentale nella consapevolezza della privacy. Tuttavia, gli attacchi informatici, sempre più frequenti e sofisticati, hanno dimostrato che non basta proteggere solo i dati personali, ma è fondamentale tutelare ogni aspetto dell’infrastruttura informatica aziendale.
Minacce come ransomware, phishing e intrusioni informatiche possono compromettere completamente l’attività aziendale, generando perdite economiche significative e gravi danni di immagine. Per questo motivo la Direttiva NIS2 rappresenta un’evoluzione naturale del GDPR, ampliando il perimetro della sicurezza aziendale e introducendo requisiti molto più rigorosi e dettagliati per la prevenzione, la gestione e la notifica degli incidenti.
Gestire gli incidenti informatici: differenze tra GDPR e NIS2
Il GDPR richiede alle aziende di notificare qualsiasi violazione dei dati personali entro 72 ore dall’incidente. Questa notifica deve essere dettagliata e deve specificare chiaramente la natura della violazione, il numero degli utenti coinvolti e le misure adottate per limitare i danni.
La NIS2, invece, presenta obblighi ancora più stringenti e articolati. In caso di incidente significativo, l’azienda deve comunicare l’accaduto entro 24 ore, fornire un aggiornamento approfondito entro 72 ore e presentare un rapporto conclusivo entro un mese. Questi obblighi rendono necessaria una pianificazione estremamente accurata della risposta agli incidenti, con la predisposizione di un sistema coordinato e rapido per la gestione delle crisi.
Collaborazione strategica: IT e diritto per una protezione efficace
Il rispetto delle normative GDPR e NIS2 non è esclusivamente un compito tecnico o legale, ma richiede la stretta collaborazione tra tecnici informatici e consulenti legali. I tecnici devono assicurare che le infrastrutture tecnologiche siano sicure e resilienti, implementando soluzioni tecniche avanzate per prevenire e gestire incidenti. D’altra parte, i consulenti legali devono garantire che tutte le misure adottate siano conformi alle normative vigenti, gestendo la documentazione, le clausole contrattuali e le comunicazioni istituzionali.
Questa collaborazione multidisciplinare è fondamentale per minimizzare il rischio di contenziosi, sanzioni e danni reputazionali, costruendo una strategia aziendale integrata che tuteli efficacemente le informazioni aziendali e personali.
La protezione dei dati personali e la cybersecurity sono due facce della stessa medaglia. Adottare le normative GDPR e NIS2 non è semplicemente un obbligo, ma rappresenta una grande opportunità per rafforzare la sicurezza, migliorare la reputazione aziendale e aumentare la competitività sul mercato digitale. Per affrontare al meglio queste sfide, è essenziale avvalersi della consulenza di professionisti legali specializzati, in grado di fornire orientamento chiaro, soluzioni mirate e supporto costante nella gestione dei complessi aspetti normativi e operativi.