L’assegno di mantenimento è uno strumento legale cruciale in caso di separazione, pensato per garantire il supporto economico di uno dei coniugi e dei figli, ove necessario. Tuttavia, il calcolo, la funzione e i requisiti per ottenere un assegno di mantenimento possono generare dubbi. In questo articolo analizziamo tutti gli aspetti, rispondendo alle domande più comuni e chiarendo come funziona la normativa vigente in Italia.
Che cos’è l’Assegno di Mantenimento?
L’assegno di mantenimento è una somma di denaro stabilita dal giudice in sede di separazione, volta a supportare economicamente il coniuge meno abbiente e/o i figli. La sua funzione principale è garantire un tenore di vita simile a quello avuto durante il matrimonio per il coniuge o i figli che necessitano di assistenza economica.
Differenza tra Assegno di Mantenimento e Assegno Divorzile
L’assegno di mantenimento è riconosciuto durante la separazione, mentre l’assegno divorzile si riferisce alla fase successiva al divorzio. In entrambi i casi, l’obiettivo è garantire l’assistenza economica, ma i criteri di calcolo e assegnazione possono variare.
Funzione dell’Assegno di Mantenimento
Secondo l’art. 156 del Codice Civile, l’assegno di mantenimento assolve alla funzione di supporto per il coniuge o i figli, che senza tale assistenza non avrebbero mezzi adeguati per il loro sostentamento. Esso rappresenta una tutela per il coniuge economicamente più debole, permettendo una stabilità finanziaria per chi si trova in una posizione di necessità.
Come si Calcola l’Assegno di Mantenimento?
Il calcolo dell’assegno di mantenimento non è fisso, ma dipende da vari fattori, tra cui:
- Reddito di entrambi i coniugi: Si valuta la capacità economica di ciascun coniuge.
- Tenore di vita durante il matrimonio: Viene considerato il tenore di vita goduto durante la convivenza.
- Bisogni dei figli: Se sono presenti figli, i loro bisogni hanno priorità assoluta.
- Capacità di reddito e autonomia economica: L’assegno di mantenimento può essere ridotto o eliminato se il coniuge ricevente raggiunge una condizione di autosufficienza economica.
Cosa Succede in Caso di Figli Minorenni o Maggiorenni Non Autosufficienti?
Quando ci sono figli minorenni o figli maggiorenni non ancora autosufficienti, il giudice dispone l’assegno di mantenimento a favore dei figli. In questo caso, entrambi i genitori sono tenuti a contribuire economicamente alla crescita e all’educazione dei figli, secondo le rispettive possibilità economiche.
Domande Frequenti sull’Assegno di Mantenimento
1. Quando è possibile richiedere una modifica dell’assegno di mantenimento?
È possibile richiedere una modifica dell’assegno se cambiano le condizioni economiche di uno dei coniugi o del figlio beneficiario. La richiesta deve essere giustificata da fatti oggettivi, come una riduzione del reddito, la perdita del lavoro, o l’aumento del costo della vita.
2. Cosa succede se il coniuge obbligato non paga l’assegno?
Il coniuge che non versa l’assegno di mantenimento commette un’inadempienza che può avere serie conseguenze legali, incluso il pignoramento dello stipendio, del conto corrente bancario o l’avvio di un procedimento penale.
3. L’assegno di mantenimento è deducibile fiscalmente?
L’assegno di mantenimento versato al coniuge è deducibile dal reddito, purché stabilito da un provvedimento giudiziale. Tuttavia, gli importi versati per i figli non sono deducibili.
4. L’assegno di mantenimento può essere erogato in un’unica soluzione?
L’assegno di mantenimento stabilito in sede di separazione no. L’assegno divorzile, invece sì. L’assegno divorzile può essere corrisposto in un’unica soluzione, se entrambi i coniugi sono d’accordo e tale patto è omologato dal Tribunale.
Il Ruolo del Giudice e i Criteri di Valutazione
Il giudice, valutando il contesto economico e sociale dei coniugi, determina l’importo dell’assegno di mantenimento. Tra i criteri usati figurano l’età, la durata del matrimonio, il reddito e il patrimonio di ciascun coniuge. Per la determinazione dell’assegno, il giudice fa riferimento a dati economici concreti come buste paga, dichiarazioni dei redditi e altri documenti che attestano la capacità finanziaria delle parti. La recente Riforma Cartabia del processo civile, peraltro, ha reso obbligatorio per entrambi i coniugi il deposito, nei giudizi di separazione e divorzio, della seguente documentazione:
a) dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni;
b) documentazione attestante la titolarità di diritti reali su beni immobili (proprietà, usufrutto etc.) e beni mobili registrati (autovetture, motocicli, natanti), nonché di quote possedute in società;
c) estratti conto dei rapporti bancari e finanziari relativi agli ultimi tre anni.
Normativa di Riferimento e Sentenze
La normativa in tema di assegno di mantenimento è disciplinata dall’art. 156 del Codice Civile. Inoltre, sentenze recenti della Corte di Cassazione, come la sentenza n. 11504/2017, hanno stabilito che l’assegno di mantenimento non è dovuto se il coniuge beneficiario è economicamente autosufficiente.